VALUTAZIONE:
Personaggi: ⭐⭐⭐⭐⭐
Trama: ⭐⭐⭐⭐⭐
Ambientazione: ⭐⭐⭐⭐⭐
TRAMA
Persefone è la dea della primavera, ma solo di nome. La verità è che, sin da quando era bambina, i fiori si avvizziscono non appena lei li tocca. Dopo essersi trasferita a Nuova Atene, la ragazza finge di essere una semplice giornalista mortale, in modo da poter vivere una vita senza troppe pretese.
Ade, il dio dei morti, ha costruito un impero del gioco d’azzardo nel mondo dei mortali, e si dice che le sue scommesse preferite siano quelle irrealizzabili.
Dopo un incontro con Ade, Persefone si ritrova a stringere un patto con lui, ma le sue condizioni sono impossibili: Persefone dovrà creare la vita negli Inferi o perderà per sempre la sua libertà. Questa scommessa, tuttavia, non si limiterà soltanto a smascherare il fallimento di Persefone come dea. Infatti, mentre lei cerca di coltivare i semi che le ridaranno la libertà, sarà l’amore per il dio dei morti a crescere. Ed è proibito.
AMBIENTAZIONE
I luoghi principali in cui ci muoviamo sono l’appartamento di Persefone, il club “Nevernight” di Ade e l’Oltretomba. Mi ha incuriosito scoprire dell’Oltretomba, dei poteri di Ade e della vita delle sue anime: non è un luogo pieno di cenere, fuoco e dolore. Ci sono anime che vivono in pace e tranquillità. Inoltre, il suo palazzo è luminoso e pieno di divinità come Ermes. In opposizione abbiamo il suo club dove viene volutamente descritto con verbi e aggettivi bui e quasi soffocanti. E’ il luogo dove Ade stringe patti con i mortali ma (al contrario di ciò che si pensi) anche una tortura e non mi ha stupito la sua richiesta a Persefone: creare la vita (e luce aggiungerei) nell’Oltretomba.
PROTAGONISTI PRINCIPALI
ADE: lo conosciamo attraverso gli occhi di Persefone: affascinante, alto, muscoloso e tenebroso. Ho avuto come l’impressione che il Dio usi il suo club come “facciata”: intende mostrare paura e timore di sè e della morte ma, in realtà una parte di lui soffre per questo. Soffre quando non riesce ad aiutare qualcuno (noostante li induca a stringere dei patti vincolanti) e quando i mortali si intimoriscono in sua presenza. Stringe una sorta di “amicizia” con Ecate che viene nell’Oltretomba ma comunque è un personaggio che, anche se parla ben poco, si interroga spesso su sé stesso, sul suo operato soprattutto una volta conosciuto Persefone.
PERSEFONE: non seguiamo solo tutta la storia attraverso i suoi occhi ma soffriamo insieme a lei un forte conflitto interiore: Persefone si sminuisce. Si è sempre costruita delle gabbie. Non crede in sé stessa e di conseguenza si muove al di sotto delle sue possibilità. Questo comportamento è dovuto alla pressante presenza della madre Demetra. Nonostante la ragazza si rifugi a Nuova Atene tentando di vivere come una mortale e con un basso profilo, si ritroverà a scontrarsi con il suo vero Io. L’autrice tramite Persefone ci invia un messaggio: è impossibile nascondere e soffocare sé stessi per piacere agli altri. La protagonista, grazie ad Ade, affronta un viaggio difficile viaggio interiore. Si riscoprirà in grado di poter fare davvero qualcosa. La manifestazione del suo potere è il compimento di questo percorso: rimarrà stupita non solo Demetra e Ade ma, anche il lettore che avvertirà finalmente la rottura di tutte le gabbie che hanno tenuto la protagonista rinchiusa per tutto il romanzo.
MY POINT OF VIEW
A Touch of Darkness è il primo libro della trilogia su Ade e Persefone. Avevo sentito parlare molto bene di questo romanzo ed anche io sono rimasta soddisfatta della lettura. È una dei pochi romanzi sugli Dei che ho apprezzato in quanto la mitologia greca non mi ha mai colpito.
Senza girarci intorno, in questo primo libro ci sono molte scene di sesso (tanto che Sarah J. Mass e Scarlett St. Claire potrebbero stingersi la mano). Esse descrivono e sottolineano la passione irrefrenabile tra Persefone e Ade. Passione che aumenta passo dopo passo con il crescere del loro rapporto.
Scopriremo quanto può essere fragile un amore che in realtà nessuno dei due sa di provare verso l’altro.